LAMU - ONLY YOU. (Urusei Yatsura 1: Onri yù - 1983)
(lungometraggio d'animazione)
Regia di: Mamoru Oshii
Sceneggiatura di: Tomoko Konparu, Mamoru Oshii
Tratto dai fumetti di: Rumiko Takahashi
Prodotto da: Hidenori Taga
Produzione: Rumiko Takahashi, Shogakukan, Kitty Film, Fuji TV
Animazioni: Studio Pierrot
EDIZIONE ITALIANA: Yamato Video
Siamo agli inizi degli anni '80 e alla prima produzione dedicata al personaggio nato dalla mente della bravissima mangaka Rumiko Takahashi, l'aliena in bikini leopardato di nome Lamù (Lum in ambito internazionale). Alla regia troviamo un nome molto conosciuto nel mondo dell'animazione giapponese, quel Mamoru Oshii che diventerà più famoso con le produzioni "Parlabor" e con il lungometraggio "Ghost in The Shell" (1995). Il mondo di Lamù e di Ataru Moroboshi (uno dei miti di molte generazioni e anche della mia infanzia!), sta per essere stravolto dall'arrivo di inviti a nozze per tutti gli amici dei due e della comparsa di un misterioso nome: Elle.
La storia inizia con l'ingresso in scena di uno strano essere che, in groppa ad una bici, vola in giro per consegnare gli inviti di nozze di Ataru e di Elle, una ragazza con cui si è fidanzato 11 anni prima. Questa notizia distrugge tutti, o più precisamente tutti i fans (spasimanti) di Lamù che devono già sopportare le manie per le donne di Ataru, ma stranamente anche quest'ultimo, perchè non ha la minima idea di chi sia questa Elle. Così mentre Ataru viene torturato dai suoi compagni per cavargli la verità, Lamù viene a sapere tutto e distrugge, in un attimo di follia, l'orologio della torre della scuola (lo troveremo infatti già distrutto in "Beautiful Dreamer" (1984)). Poi di colpo appare una grande astronave da cui viene fuori la tata che ha cresciuto la principessa Elle, che dice ad Ataru di prepararsi per il matrimonio. Così scoppia il finimondo tra Lamù, la sua famiglia e la famiglia di Ataru, per non dimenticare tutti i suoi amici terrestri e non.
La storia che sta alla base di "Only You" è molto varia. Coinvolge in un unico lungometraggio veramente tutti i personaggi del mondo di Lamù, sia gli abitanti del pianeta terra che di altri pianeti, e ne aggiunge anche altri. Ma questo fa si che i singoli ricevano poco spazio, ad eccezione di Lamù. Infatti anche lo stesso Ataru ha pochi momenti in cui mostrare tutta la sua simpatia (?!?!). La regia dovrebbe rappresentare un punto di sicurezza, ma, proprio dalle prime battute e per una buona parte del film si limita a 'copiare' vagamente la regia degli episodi di Lamù, senza nessun estro da parte di Oshii. Il film infatti viaggia tranquillo per oltre metà della sua durata, in attesa delle scene nello spazio e sul pianeta di Elle, dove si svolgeranno i fatti più importanti. E' qui e soprattutto alla fine che Oshii pone le sue idee a favore di un ultima parte veramente più godibile, con momenti di tanto in tanto divertenti e momenti di riflessione da parte dei protagonisti. Comunque il character design dei personaggi è molto ben fatto e particolarmente pulito quello dedicato ai personaggi femminili.
Lo stile grafico di "Only You" non fa rimpiangere gli estimatori del personaggio creato dalla Takahashi. Troviamo tutta la demenzialità degli spasimanti di Lamù, con il classico disegno deformed ma anche l'autocontrollo di Mendou, in classico stile samurai (sempre in completo bianco), con le animazioni che contraddistinguono la sua comparsa in scena, fino ai disegni della bellissima Sakura, con l'aria seria che la circonda. Lo studio Pierrot porta in scena dei colori brillanti ma esalta i disegnatori dei background per le scene nel pianeta di Elle, in cui troviamo rose incastonate ovunque (in giapponese "Bara" - infatti la capitale del pianeta si chiama Baran. La tata si chiama Babara, unione dei termini "Bara" e "Baba": rosa e donna anziana). Ma troviamo anche l'utilizzo di diversi stili grafici. L'intro che spiega la storia che sta alla base è animato in uno stile molto essenziale, senza sfumature, con tinte uniche sullo sfondo. Altra particolarità la troviamo nell'epilogo, in cui primeggiano tinte chiare, a sottolineare il momento di riflessione. Chiudono il discorso le musiche, che ben accompagnano la pellicola dalle prime scene fino alla fine.
Il film non brilla certamente come altri della serie hanno fatto, ma la storia non è male. Certo concepita in maniera meno lineare, con qualche momento adatto a spezzare le battute iniziali e qualcuno a movimentare di più la parte finale, prima dell'epilogo, non avrebbero guastato. La regia sorprende perchè da Oshii ci si attenderebbe molto di più. A salvare il lungometraggio infatti troviamo soltanto le ultime scene. Importante la presenza di un così alto numero di personaggi laterali alla storia, e anche per questo qualche scena in più tra quelle demenziali che li vedeva protagonisti avrebbe giovato. Tra le chicche troviamo il "Caffè Pierot", il bar in cui si ferma a riflettere Lamù, intitolato allo studio che ha curato le animazioni. In patria la pellicola è uscita l' 11 Febbraio 1983, mentre nel nostro paese è arrivata sotto etichetta Yamato Video nel 1996. L'edizione è identica a quella in f.to VHS, ovvero con video in 4:3 e audio in un sufficiente Dolby Digital.
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(Urusei Yatsura 1: Onri yù - 1983)
(lungometraggio d'animazione)
Regia di:
Mamoru Oshii
Sceneggiatura di:
Tomoko Konparu, Mamoru Oshii
Tratto dai fumetti di:
Rumiko Takahashi
Prodotto da:
Hidenori Taga
Produzione:
Rumiko Takahashi, Shogakukan, Kitty Film, Fuji TV
Animazioni:
Studio Pierrot
EDIZIONE ITALIANA:
Yamato Video
Siamo agli inizi degli anni '80 e alla prima produzione dedicata al personaggio nato dalla mente della bravissima mangaka Rumiko Takahashi, l'aliena in bikini leopardato di nome Lamù (Lum in ambito internazionale). Alla regia troviamo un nome molto conosciuto nel mondo dell'animazione giapponese, quel Mamoru Oshii che diventerà più famoso con le produzioni "Parlabor" e con il lungometraggio "Ghost in The Shell" (1995). Il mondo di Lamù e di Ataru Moroboshi (uno dei miti di molte generazioni e anche della mia infanzia!), sta per essere stravolto dall'arrivo di inviti a nozze per tutti gli amici dei due e della comparsa di un misterioso nome: Elle.
La storia inizia con l'ingresso in scena di uno strano essere che, in groppa ad una bici, vola in giro per consegnare gli inviti di nozze di Ataru e di Elle, una ragazza con cui si è fidanzato 11 anni prima. Questa notizia distrugge tutti, o più precisamente tutti i fans (spasimanti) di Lamù che devono già sopportare le manie per le donne di Ataru, ma stranamente anche quest'ultimo, perchè non ha la minima idea di chi sia questa Elle. Così mentre Ataru viene torturato dai suoi compagni per cavargli la verità, Lamù viene a sapere tutto e distrugge, in un attimo di follia, l'orologio della torre della scuola (lo troveremo infatti già distrutto in "Beautiful Dreamer" (1984)). Poi di colpo appare una grande astronave da cui viene fuori la tata che ha cresciuto la principessa Elle, che dice ad Ataru di prepararsi per il matrimonio. Così scoppia il finimondo tra Lamù, la sua famiglia e la famiglia di Ataru, per non dimenticare tutti i suoi amici terrestri e non.
La storia che sta alla base di "Only You" è molto varia. Coinvolge in un unico lungometraggio veramente tutti i personaggi del mondo di Lamù, sia gli abitanti del pianeta terra che di altri pianeti, e ne aggiunge anche altri. Ma questo fa si che i singoli ricevano poco spazio, ad eccezione di Lamù. Infatti anche lo stesso Ataru ha pochi momenti in cui mostrare tutta la sua simpatia (?!?!). La regia dovrebbe rappresentare un punto di sicurezza, ma, proprio dalle prime battute e per una buona parte del film si limita a 'copiare' vagamente la regia degli episodi di Lamù, senza nessun estro da parte di Oshii. Il film infatti viaggia tranquillo per oltre metà della sua durata, in attesa delle scene nello spazio e sul pianeta di Elle, dove si svolgeranno i fatti più importanti. E' qui e soprattutto alla fine che Oshii pone le sue idee a favore di un ultima parte veramente più godibile, con momenti di tanto in tanto divertenti e momenti di riflessione da parte dei protagonisti. Comunque il character design dei personaggi è molto ben fatto e particolarmente pulito quello dedicato ai personaggi femminili.
Lo stile grafico di "Only You" non fa rimpiangere gli estimatori del personaggio creato dalla Takahashi. Troviamo tutta la demenzialità degli spasimanti di Lamù, con il classico disegno deformed ma anche l'autocontrollo di Mendou, in classico stile samurai (sempre in completo bianco), con le animazioni che contraddistinguono la sua comparsa in scena, fino ai disegni della bellissima Sakura, con l'aria seria che la circonda. Lo studio Pierrot porta in scena dei colori brillanti ma esalta i disegnatori dei background per le scene nel pianeta di Elle, in cui troviamo rose incastonate ovunque (in giapponese "Bara" - infatti la capitale del pianeta si chiama Baran. La tata si chiama Babara, unione dei termini "Bara" e "Baba": rosa e donna anziana). Ma troviamo anche l'utilizzo di diversi stili grafici. L'intro che spiega la storia che sta alla base è animato in uno stile molto essenziale, senza sfumature, con tinte uniche sullo sfondo. Altra particolarità la troviamo nell'epilogo, in cui primeggiano tinte chiare, a sottolineare il momento di riflessione. Chiudono il discorso le musiche, che ben accompagnano la pellicola dalle prime scene fino alla fine.
Il film non brilla certamente come altri della serie hanno fatto, ma la storia non è male. Certo concepita in maniera meno lineare, con qualche momento adatto a spezzare le battute iniziali e qualcuno a movimentare di più la parte finale, prima dell'epilogo, non avrebbero guastato. La regia sorprende perchè da Oshii ci si attenderebbe molto di più. A salvare il lungometraggio infatti troviamo soltanto le ultime scene. Importante la presenza di un così alto numero di personaggi laterali alla storia, e anche per questo qualche scena in più tra quelle demenziali che li vedeva protagonisti avrebbe giovato. Tra le chicche troviamo il "Caffè Pierot", il bar in cui si ferma a riflettere Lamù, intitolato allo studio che ha curato le animazioni. In patria la pellicola è uscita l' 11 Febbraio 1983, mentre nel nostro paese è arrivata sotto etichetta Yamato Video nel 1996. L'edizione è identica a quella in f.to VHS, ovvero con video in 4:3 e audio in un sufficiente Dolby Digital.